L’inizio di una relazione amorosa
L’inizio di una relazione amorosa spesso è così esilarante da essere accecante.
Il misto di eccitazione, sollecitazione ormonale, innamoramento cutaneo, il senso di gratificazione per avercela fatta e quel perdersi senza scampo negli occhi dell’altro, ci fanno credere che sì, questa relazione, questa sì funzionerà, giocando di nuovo a carte coperte.
Temiamo che, scoprendo le carte subito, l’altro possa fare dietro front, ripensarci, assuefatti come siamo ad accontentarci, da quel punto di vista che ci fa credere che siamo carenti d’amore e che se non mangiamo subito, rischiamo la fame a oltranza.
Ci sta che un rapporto che trovi le basi su un pasto succulento, su una scorpacciata, ci lasci con i postumi di una grossa indigestione che, prima o poi, si faranno sentire, in modo imprevedibile, insospettato, nel nostro inalberarsi emozionale – soprattutto nella donna – peraltro con chicchessia e in momenti che in alcun modo giustificano l’animosità.
Dire che cosa vogliamo dare e prendere da una relazione, stimolare un dialogo pacato e trasparente – senza lasciarsi fuorviare dalle proposte dell’altro (per entrambi) – non uccide l’amore, come pensano i romantici o gli attivisti spirituali dell’amore che – orrore – non deve (non sia mai!) conoscere “condizioni”. Disfa, piuttosto, quella cortina di nuvole spumeggianti, morbide e incredibilmente sexy, che c’impediscono di comunicare venendo dalla chiarezza di quel pezzo di cielo sottostante, che ci appartiene e al quale apparteniamo.
I nostri bisogni, i desideri, il nostro intento di voler costruire su un certo tipo di relazione piuttosto che su un altro, verrà fuori prima o poi, magari in modo ambiguo, inconscio, insospettabile, velenosetto, come se fossimo posseduti (e forse lo siamo;-).
Una volta detto che cosa vogliamo dare e prendere da una relazione, possiamo insieme cercare un incedere in grado d’includere i desideri, i bisogni di entrambi e far spazio per doni inaspettati.
Se uno dei due non ci sente, schiva le domande e la comunicazione, serve forse a qualcosa prendersi per mano e procedere verso un futuro che non ha alcuna forza per scaturire dalla chiarezza amorevole di questo presente, così come si affaccia?
Ma con il tempo cambierà… E così aspettiamo il cambiamento, seduti imbambolati (bambole e bamboli) su una comoda poltrona fatta di compromessi e spine, fintanto che ci accorgiamo che bucano, caspita se bucano!
Grazie ad esse riacquistiamo, se è dato, la sensibilità e l’essere attenti, che non vuol dire costruire la muraglia cinese per difendersi.
Essere sexy e stimolare emozioni seducenti non vuol dire, del resto, essere sensibili, vivi.
Suggerimenti di lettura e pratica:
> Fare L’amore
con una mia introduzione