Domande e Risposte

Domande e Risposte

Le domande e risposte più frequenti che mi avete posto
Clicca sulla domanda per visualizzare la risposta

Sì. Questo amplifica la testimonianza. Ed è anche vero che sarebbe meglio non trascinarli.
Ognuno alla fine “lavora” per se. Ed è anche vero che uno solo dei due che si rende consapevole di ciò che viene alla luce è effetto a macchia d’olio, nel presente, sull’intero sistema di appartenenza, coinvolgendo anche il cosiddetto passato e futuro.
In poche parole si tratta – da verificare ogni volta – della violazione degli ordini dell’amore e delle leggi che governano le relazioni e i legami a monte. Uso la parola “a monte” per capirsi. Di fatto tutti gli appartenenti al nostro sistema ampio e trasversale agiscono in noi nel presente. Come nel presente agiscono le nostre eventuali vite passate. Qui, forse, sto andando troppo oltre.
Dall’altro canto ciò che modula il relazionarsi e l’emozionalità che esso porta alla luce giace anche nella qualità dell’unione fisica, del rapporto sessuale. Questo muove a livello organico nubi molte spesse, memorie intense e derive emotive che possono diventare muri. Il rapporto sessuale del resto sancisce il legame.
Ultima ma non ultima è la capacità d’indagare, in prima istanza, le nostre idee, credenze, le convinzioni su noi stessi, la vita, l’amore. Questa sincera indagine permette una qualità di comunicazione autentica, che è essa stessa attenzione, amore.
Prima di una qualsiasi pretesa d’intimità con il cosiddetto “altro” è raccomandabile frequentarci con costanza, esserci intimi e riconoscerci nel cuore di quella stessa intimità.
È un sì al corpo in quanto tempio.
Costellazioni sistemiche, denaro, professione…
Vi dice niente? Siamo convinti che il cosiddetto miglioramento avvenga mettendo in gioco forze personali. In modo simile ci aspettiamo che aumenti l’autostima.
Nel campo della costellazione, se è dato, sono altre forze a condurre. Quando è dato?
Quando quello sforzo personale cessa a favore del movimento stesso del denaro nel nostro sistema, un movimento spirituale.

Questo mette in moto quelle forze di riconciliazione utili a godere di una maggior abbondanza di vita e di ricchezza, sì.
L’invisibile è ciò che muove. Ciò che si manifesta visibilmente ne gioca le regole.
Il denaro è un messo che giunge dall’invisibile e la costellazione crea il campo per la consegna del suo messaggio.
– proprietà(compravendita difficile, non riesco a vendere la mia casa, gli inquilini non se ne vogliono andare…)
– eredità(benedizione o maledizione? Unione tra fratelli e sorelle o separazione?)
– questa professione fa per me (è vero? Sono davvero al servizio della vita o sto navigando verso il mio interesse personale e insuccesso?)
– carriera(all’università voglio fare questo: è tua la scelta o stai vivendo il destino di un escluso?)
– la costituzione di un’associazione(il “no scopo di lucro” ci mantiene innocenti? I nostri servizi guardano davvero all’associato o vogliamo piuttosto che l’associato ci riconosca, accorra per soddisfare i nostri bisogni, ci mantenga in vita?)
– società e azienda (punti di forza e debolezza dell’azienda familiare, perdita e fallimento, i soci sono davvero di sostegno all’azienda – nonostante le buone intenzioni? Quest’azienda ha un futuro? Vale la pena aprire un business in questa direzione?)
– Il mio rapporto con il denaro(meglio rimanere povero ma innocente e spirituale? Il ricco è diverso e più meritevole del povero e viceversa? Quali sono i copioni sistemici di sabotaggio del successo?)
Sì, perché no? So che in certi ambiti sono proprio utilizzate a questo proposito.
Per es. sulla decisione di aprire o meno un’attività.
Sì, è possibile. Certo è importante che non siano usate con la leggerezza del mazzo di tarocchi della cartomante. Richiedono apertura, accoglienza dei fatti e serietà, da non scambiare con la seriosità.
La storia che ci raccontiamo sulle nostre relazioni è, spesso, solo una storia.
È auspicabile che la nostra vita si accompagni a momenti di raccoglimento, meditazione e ascolto profondo, a azioni semplici e gratuite del quotidiano – magari pulire a fondo un angolo della casa – che ci sollevino dall’essere soltanto focalizzati su noi stessi, quale purificazione del cuore.
Le costellazioni familiari (e tutti gli altri nomi che prendono), nel loro movimento, poiché questo sono – movimento dello spirito, della suprema intelligenza – sono forza di risveglio senza scomodare la parola, sono perdono senza scomodare il concetto, sono pace e riconciliazione senza farne vessilli: consapevolezza che io sono un anello nella catena della Vita e dell’Essere, dell’essere quella vita stessa. È pratica della gratitudine senza farne un esercizio e nominarla. Accogliendo il legame per quello che è, il limite che impone, esco spontaneamente dalla sua limitatezza per aprirmi all’ampiezza dell’interconnessione.
In essa c’è serenità, in questo presentimento di unione, d’interezza. Poco importa l’aggiustare, il riparare quello che una visione personale giudica come conflitto, ostacolo. A smussarsi è la mia pretesa di essere separata e con essa, eventualmente, i temi che mi appaiono spinosi. Allora si affaccia una possibilità di cambiamento. Parole come autonomia, isolamento, indipendenza e anche la comune idea di libertà perdono forza.
Sì, possono fare luce. Talvolta il punto è essere in grado di accogliere ciò che si rivela.
Porto un esempio per spiegare le ultime due righe, sopra. Ho avuto un’ernia al disco dolorosissima, il collasso completo di due vertebre lombari, dove il contenuto di mezzo, scagliato da qualche parte, ha dato luogo a una via crucis senza altro sbocco, pareva, se non un complesso intervento chirurgico. Uno stop totale. E l’urgenza di un inchino, a livello sistemico alla Sorgente, alla madre.
Prendo altre vie, tra cui, per far fronte all’estesa e dolorosa infiammazione, quella di una disciplina alimentare e altri panchakarma – a cui assolvere da sola – secondo l’ayurveda. Questo ha allontanato l’amaro calice del cortisone e definitivamente, l’intervento.
A un certo punto, la trasparenza mentale in cui mi sono venuta a trovare, mi sorprendeva con lacrime di gratitudine. Il solo ondeggiare degli alberi era grazia. Nessuna distanza tra me e quello. Ho preso nota in quegli attimi, che la MIA guarigione dal sintomo si faceva secondaria, fino a cadere. Ero la guarigione stessa e in quell’intima essenza, nessun sintomo poteva influenzare il fatto, che ciò che sono davvero è sempre in salute.
La guarigione (di un sintomo e/o di una relazione) spontaneamente si risolve quando vi rinuncio. Anzi, quando mi sorprendo oltre la pretesa e la rinuncia. Cedo il pilota.

Questo è il dono delle nuove costellazioni familiari.
Dono, del resto, non confinato ad esse.

Hai delle domande?

Contattami via email: info@elsamasetti.it