La famiglia tradizionale
La famiglia tradizionale ha fallito. È vero?
Sento dire – facendosi forza, talvolta, anche su parole di grandi saggi – che la famiglia tradizionale ha fallito. I cosiddetti saggi, fra l’altro, notoriamente si contraddicono, altrimenti son dei meri statisti.
Ora, sono poco o nulla interessata a pormi in un dibattito sociologico o simili. Prendo nota che ci sono mille e una idea sulla famiglia, basate su opinioni e poco o nulla su i fatti.
Provo a mettere giù due righe di ciò che ho visto rivelarsi, nei fatti, grazie al mio prendere parte e facilitare delle rappresentazioni sistemiche, conosciute dai più, come costellazioni familiari. In quella che ho chiamato “La bottega sistemica” andiamo a esplorare questo, ascoltando il corpo, senza sapere nulla. Il corpo è più spesso pensato che sentito.
La famiglia tradizionale, nei fatti la famiglia d’origine, né fallisce né non. Sono, nell’eventualità, quelli che appaiono farne parte che non imparano la lezione. Il suo successo – l’agenda della Vita fa da padrona – è generare nuova vita. A dispetto di altre agende ideologiche.
La famiglia, come ogni sistema vivente è governata da leggi che sopravanzano l’onnipotenza dell’umano, che è ultimo arrivato in un cosmo già governato da ordine-ordito-armonia. L’etimo del termine cosmo è “ordine” e la famiglia altro non è che un microcosmo, con un suo ordine intrinseco. Si veda l’esagramma della casata, negli I Ching.
La violazione di questo riconoscimento e ordine tende a rendere qualsiasi nucleo familiare, un luogo conflittuale, in certi casi un inferno
Dovremmo umilmente cominciare a ringraziare la struttura del sistema famiglia, che non è quella del mulino bianco, ma, più semplicemente l’accoppiamento di un uomo e di una donna, nella potenzialità della nascita di una nuova vita.
È il sesso che crea legame, indipendente dalle diverse istituzioni che vogliono intromettersi.
I genitori, prendono tale nome, perché generano. Punto.
Qualcuno può anche pensare o illudersi di fare tutto da solo. Di fatto il nuovo nato sarà il frutto dell’incontro di due corredi genetici(gene–generare), di due identità sessuate: xx e xy, una vagina e un pene.
Chi genera – ovvero i genitori – sono e restano, in qualsiasi successiva disposizione, la famiglia di origine.
Chiamarla famiglia tradizionale, famiglia emancipata, mono o multicolore… volendo far prevaricare le une sull’altra, non cambia l’ordine degli addendi, di un pelo.
Può non piacere ma fin ora solo l’accoppiamento di un maschio (xy) con una femmina (xx), genera. Poco importa che ad accoppiarsi sia solo il seme con una terra più o meno estranea.
Tutti gli altri sono tentativi maldestri di “generati” dall’incontro di un pene con una vagina(per quanto in remoto), nel violare leggi di Natura ben più grandi dei loro piccoli, smanianti ego. Che piaccia o no.