Alghe, radiazioni e peso forma
Questi sono a dir poco tempi radioattivi, su diversi versanti 😉
Tale realtà sgomita e rimbalza vigorosamente quando questa o quella centrale nucleare, per vari motivi, è sottoposta a emorragia. Tuttavia diversi sono gli strumenti utilizzati quotidianamente che emettono radiazioni.
L’ultimo grande can can si è creato intorno all’episodio di Fukushima e se tanto mi da tanto i giapponesi si accingono a diventare, per esperienza diretta, gli esperti nel settore. I soli infatti ad aver già subito la bomba atomica e le sue ricadute radioattive.
Sono molti gli studi che riportano come, ai tempi di Hiroshima e Nakasaki, alcuni dei sopravvissuti si siano avvalsi di cibi specifici nella dieta giapponese, per mantenere nella regola il loro sistema immunitario e sostenere la vitalità, tanto da aiutare i più bisognosi.
Tra questi, quello del Dr. Akizuki, medico a Nagasaki al tempo del bombardamento. Egli ha osservato nelle sue ricerche che i sopravvissuti avevano già in comune la stessa pratica dietetica, aiutati anche dal fatto che molti cibi, in tempo di guerra, scarseggiano. Imparò a confidare negli effetti neutralizzanti di miso e alghe, alla base della dieta praticata nel suo ospedale, e tenacemente impose di mantenere tale menù onde evitare gli effetti secondari del fallout. Escludendo del tutto – vista anche la gravità – dolciumi e zuccheri semplici.
Sugli effetti antiradioattivi di alghe e miso diversi sono stati gli studi anche fuori dal Giappone.
Questi alimenti si dimostrano in grado di caricare, nell’organismo, fino all’80% dello stronzio liberato dalle radiazioni, ed espellerlo.
Il sodio alginato e lo iodio sono le sostanze che nelle alghe marine dimostrano di neutralizzare la radioattività e l’acidità del sangue. Lo iodio in particolare agisce sulla tiroide la quale, notoriamente, ciuccia di gran lena le radiazioni dell’ambiente.
Per quanto riguarda il miso, e la sua evidente capacità di rendere l’organismo altamente resistente alle radiazioni nucleari, agendo in particolare su polmoni e colon, i motivi organolettici risultano ancora in discussione.
Il paradosso è, che sono proprio, per tradizione, giapponesi gli alimenti che mostrano alte capacità neutralizzanti e il Giappone, a tutt’oggi, è senz’altro il continente più colpito dalle stesse. E, inoltre, tra gli alimenti sospetti, a seguito degli ultimi incidenti nucleari.
Peccato. È come buttare il “neonato” (la vita) con l’acqua sporca. E inoltre rinunciare all’alimento che più di ogni altro contribuisce a ritrovare il peso forma e a mantenerlo.
Lo stesso, infatti, sarebbe dovuto accadere con il fallout dell’atomica. Evitare d’ingerire tali cibi contaminati. E invece furono proprio quegli stessi cibi a soccorrere gran parte dello staff medico e dei pazienti dell’ospedale del Dr. Akizuki.
Ed anche vero che ora è facile approvvigionarsi di alghe provenienti dai mari di Bretagna per es. e esiste un ottimo miso italiano. Efficaci sono anche spirulina, clorella ed alfa alfa.
Un vecchio conoscente chiamava la zuppa di miso, che include tradizionalmente le alghe, immortality-soup. Non c’è bisogno di diventare macrobiotici e fan del japonisfood per imparare ad apprezzarla.
Fonti e approfondimenti: www.livewellnaturally.com