intimità e dipendenza
Il sesso – l’intimità fisica, lo scambio di liquidi e umori durante il rapporto sessuale ripetuto – crea legame organico. Il travaso di “sostanze” tra i corpi entra in circolo nel sangue instaurando un certo grado di “naturale tossicità” – una sorta di assuefazione o dipendenza. Espressioni neutre, se sospendiamo, almeno temporaneamente, il giudizio (solo) negativo che la cultura psicologica odierna ha calcato su di esse.
Prendendone atto, ci esponiamo all’influenza organica di leggi biologiche e sistemiche con maggior accettazione, sollievo e infine, gioia di vivere.
Questo legame è, prima, al servizio della vita poi, eventualmente, dei nostri progetti personali, di egemonia del nostro piccolo ego e della sua recalcitrante indipendenza.
Riconoscerlo è far fronte con maggiore maturità alla cosiddetta ricerca di un amore ideale, di un sano prendere e dare nella coppia, fino a una eventuale separazione.
Quello che precede il concepimento, prima, e poi la nascita dall’organo sesso materno sono programmati, biologicamente, per sollecitare il legame padre-madre e soprattutto, madre-figlio.
Quel legame è amore. Ciò che lega è anche ciò che separa e scioglie – ancora amore, per quanto, talvolta, a denti stretti. L’etimo del termine sesso pare derivare da sectum – secare, dividere. Nell’unione la separazione, e viceversa. Poiché, come potrebbe unirsi ciò che non appaia separato?
Un legame che s’instaura è a dispetto di noi stessi. Avete presente i fili elettrici che il giorno prima lasciate decentemente separati e la sera dopo sono un groviglio? Ecco, così!
È una forma d’intreccio indipendente da una futura vicinanza-lontananza, unione-separazione, convivenza-matrimonio, ideologie conservatrici o liberanti.
I figli ispessiscono la corda del laccio.
Per questo – dico – possiamo parlare di passati partner ma non di ex, nel senso di exit-usciti-eliminati. Il legame attraverso la sessualità, che è espressione del funzionamento della vita, non si recide, e i precedenti partner entrano a pieno titolo nel nostro sistema di appartenenza.
Vorremmo essere in una relazione – soprattutto in una relazione amorosa – senza pagare un prezzo, per esempio quello organico del crearsi legame. Quello di riconoscere il reciproco – umano – bisogno dell’altro. La pseudo spiritualità ci vorrebbe transumani – per questo la newage è stata la scommessa meglio riuscita delle patentate elite.
Leggo ramanzine molto popolari(n’sacco di like) che predicano l’orrore del bisogno dell’altro – non si deve avere bisogno dell’altro, vergogna! È cosa orrida il senso di dipendenza, ravvediti! Roba alla Ignazio da Loyola redivivo.
Vorremmo, magari, entrare in una sincera intimità fisica e affettiva, in un legame profondo, senza sviluppare dipendenza, attaccamento o quella che la psicologia moderna chiama, con un certo sprezzo, “tossicità”.
È possibile? Sì, in parte:
– sì, se rimani casto – perché credi che i monaci facessero e fanno voto di castità?
– sì, (almeno a livello fisico) se paghi in denaro – per questo la prostituzione è un mercato sempre fiorente
– sì, se riconosco e amo ciò che è, così com’è, secondo leggi naturali e biologiche che precedono la nostra stessa manifestazione in questa forma e, magari, imparando a giocare con le mie credenze. Semmai l’amore si potesse definire, è la fine della resistenza a ciò che si presenta, proprio così com’è e appare. La fine della resistenza alla resistenza stessa.
Desidero un compagno, una consorte, un partner ma voglio rimanere indipendente a costo di rinnegare il mio bisogno e quello dell’altro.
Si veda l’orgoglio del singol, in certi post dichiarato un eroe. Simile a quello della non maternità, quando vissuta come una evoluta ed emancipata medaglia al valore.
Fino al tormentone della relazione tossica, del narciso (che è sempre l’altro) quale scusa psicologicamente emancipata per non amare – amare in modo ordinario, convenzionale, umano.
Il resto è anteporre la propria volontà personale e quindi la propria triste personalissima sofferenza.
“La cosa più difficile per un occidentale è amare l’uomo e la donna che ha al fianco” – Barry Long
E, ora, il resto del mondo si volge a Occidente.