Ogni giorno si muore
Ogni giorno, ogni giorno si muore.
Non solo da fine febbraio 2020.
Nell’istante che un boccio fiorisce inizia la marcescenza.
Ogni santo giorno ci sono fioriture, petali che si staccano e cadaveri. Ogni corpo, ogni forma muore, decade, si ricicla.
Portiamo i nostri bambini, i nostri ragazzi con noi quando gettiamo l’organico nella compostiera. Mostriamo loro la vita nella decadenza, nella putrefazione. Il brulicare imperioso del vivere che emana dal processo del morire. Sollecitiamo la loro intimità con la formazione dell’humus, della morte che è il miracolo della vita.
Mostriamo loro il bocciolo e anche i cadaveri d’insetti, gli animaletti spiaccicati.
Lasciamo che il loro sguardo familiarizzi con la tumulazione del seme,
con la sua disgregazione che si fa germoglio o subito terra nel suo eventuale marcire o seccare.
La morte non è una sconfitta.
Avviciniamoli al processo del vivere e del morire e indichiamo loro la Vita, che non muore mai.
Un po’ come l’energia elettrica quando la lampadina si rompe.
Distanziarli dal senso della morte è distanziarli dalla vita, inevitabilmente.
Mostriamo loro che ogni corpo – la forma – muore.
L’ ignoranza sulla morte (che è poi quella sul sesso), il suo ridurla a tabù isolato, sterilizzato o viceversa a spettacolo s-porco, compiacente, sudicio o minaccioso, disumanizza.
Ci rende pavidi, sotto minaccia costante, ricattabili, privi di slanci talvolta eroici, nel senso tutto umano del termine. Ci rende disumani.
Insegniamo di nuovo ai nostri figli e nipoti l’ umanità, che “umano”, da uomo-humus, deriva da una delle più antiche lingue, il sanscrito e significa “generato dalla terra”.
Riavviciniamoli alla terra, all’humus ricco dei loro cuori dove si radica ogni umanità.
Indichiamo loro che non c’è vita senza radici, senza che esse continuino a generare e fermentare nel terriccio, nell’ humus – nell’ umano.
Vita e morte sono uno in quella fermentazione, in quell’humus.
Se teniamo davvero alla loro libertà dobbiamo insegnare ai nostri figli che ognuno – everybody=ognicorpo – muore.
Con amore, la vostra perdigiorno.