Il tagliapensieri

Il tagliapensieri

L’erba era già troppo alta per quel tipo di tagliaerba elettrico e osservandola, sapevo, che l’ora di tagliarla era più che matura. Senza porre altro tempo in mezzo ho tirato fuori la macchina con il suo lungo filo e ho messo in moto.

Trovando un vello così spesso la macchina singhiozzava a fatica e sgualcendo malamente l’alto tappeto si è inceppata subito. Nel provare con vari aggiustamenti il riavvio senza ottenere risultati operativi, i pensieri, fino a quel momento funzionali all’azione, hanno cominciato ad ammassarsi su loro stessi travalicando il momento presente.

L’ammassarsi li portava inevitabilmente a dilagare verso le conseguenze di un prossimo futuro poco roseo in cui già mi vedevo e mi pensavo trasportare il tagliaerba definitivamente rotto da un qualche aggiustatore non ben identificato dal quale ricevere la risposta che una qualsiasi riparazione non sarebbe valsa l’acquisto di una macchina nuova e caspita ci mancava anche questa etc.etc…

Insomma stavo anticipando di molto il fatto in accadimento che segnalava soltanto una difficoltà di riaccensione. Ho preso nota dell’elaborato mentale tornando immediatamente al fatto in corso nudo e crudo e schiacciando, in quel breve intervallo di pausa-elaborazione-pensieri, il bottone, il tagliaerba è ripartito con fare efficiente.

Da quel momento ogni pensiero travalicante l’azione in movimento veniva falciato via con il tappeto erboso e totalmente nell’atto dopo atto utile a portare a compimento se stesso ero presente alle vivide sensazioni del corpo e colta da idee creative sul riuso dell’erba tagliata che all’istante rivelava come e dove voleva esser posta. Intanto accoglievo insieme il rumore del tuono e il rinfrescarsi dell’aria. Alla fine ho ammirato l’ordine e il nitore di quel pezzo di giardino dove ogni cosa smossa riposava ora, in quiete. E in quiete riposava anche lo sguardo. Grazie tagliaerba, maestro di mindfulness!

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